sabato 29 agosto 2015

Potenza e il Turismo

Condivido l'impostazione della riflessione di Giampiero Perri, l'attuale Direttore Generale APT Basilicata sul turismo e la città di Potenza svolta su questo giornale  (Il Quotidiano della Basilicata). Vale la sua domanda di fondo che butta via tanti luoghi comuni sul concetto di turismo e aggiungerei, da parte mia,  sull'illusione del turismo come panacea di tutti i problemi. La domanda è "quanto il capoluogo è attrattivo? Perché capire questo concetto significa comprendere come non serva a una città possedere il monumento più bello del mondo. L'attrattività è un'altra cosa". 

Perri elenca una serie di funzioni che una capoluogo deve svolgere ma all'insegna della modernità e dell'efficienza e sottolinea giustamente che senza una città, con una sua massa critica in senso economico e di servizi, neanche i paesi che la circondano possano crescere.  Inoltre sottolinea come si può puntare sull'eccellenza valorizzando strutture di rilievo come l'università l'ospedale San Carlo.

Del resto, mi sembra che una città come Potenza, se si prendesse seriamente in considerazione la questione trasporti e vie di comunicazione, risulterebbe uno snodo importante all'interno per l'intera regione ma anche per aprire rapporti più produttivi con l'esterno, per es. con Salerno e la Campagna. Insomma una città che deve guardare con più attenzione ai benefici della modernitàin termini di vie di comunicazione e innovazione 

Tante le questioni su cui si potrebbe ragionare come la riqualificazione dei siti abbondanti, di quartieri in sofferenza con progetti  di riqualificazione architettonica ed urbana per rendere la città non solo più vivibile e accogliente ma anche più esteticamente gradevole, in cui i cittadini possano riconoscersi e offrirsi positivamente allo sguardo esterno. Una città che, certo ha la sua storia ma che deve guardare con più coraggio alla contemporaneità e al futuro. Il coraggio sta nel sapere costruire un identità in cui conti molto anche la capacità d'inventasi di metterei in campo tanta creatività con spirito di magnificenza. La magnificenza sottolinea S. Tommaso d'Aquino, tra l'altro, ha attinenza con la fortezza (qualcosa di più del coraggio misto allaprudenza) così anche la magnificenza tende a qualcosa di arduo,di difficile.

Qui la cultura può avere un ruolo fondamentale per costruire un terreno comune per elaborare un idea di città. Potenza ha una tradizione culturale importante ed interessante, che continua ancora oggi con novità di rilievo sia in ambiti più istituzionali siaanche nel campo dello spettacolo e della cultura diffusa che possono aiutarla a modificarsi in positivo. 

Per esempio il nostro Festival Città delle Cento Scale dal punto di vista qualitativo non è meno di altri importanti festival italianicosì come è riconosciuto, ma deve trovare maggiore osmosi con la città e la regione, la cui riposta, comunque, aumenta di anno in anno. 

Così come bisogna uscire fuori dal torpore depressivo che sembra aver colto questa città e in modo particolare quei ceti sociali che dovrebbero mostrare maggiore dinamicità, cura e attenzione nei confronti della città di Potenza.

Qui si apre il confronto con Matera, che sembra oggi vivere un momento di stasi a causa dell'aspra battagli politica che ancora non si è risolta. A volte si percepisce una tendenza iconoclastica che porta a svalorizzare tutto ciò che si è costruita. Spero che questa mia impressione non sia vera. Potenza e Matera oggi, con Matera già con un grande vantaggio grazie alla sua nomina a capitale della cultura europea 2019, devono diventare due metà della stessa mela. Ecco la necessità che le due città rafforzino le proprie vocazioni in un interscambio reciproco, nel senso che l'occasione che Matera oggi dà deve essere un occasione per tutta la regione e nel senso che Potenza deve essere la città Capoluogo di Regione con tutte le sue funzione ma anche aprendosi a dinamiche innovative. Il timore è che si possa creare una frattura che inconsciamente porti acqua al mulino di chi oggi ritiene che la Basilicata (o Lucania) debba essere ri-conformata, divisa e annessa ad altre regioni.

Ci vuole da parte della politica e dei cittadini uno scatto di orgoglio e nello stesso tempo la voglia di mettersi in gioco, bisogna guardare avanti con coraggio consapevoli che i tempi corrono, i divari aumentano in senso economico e sociale e che forse siamo al limite per non perdere ulteriori treni (ad alta velocità).

Pubblicato su il Quotidiano della Basilicata il 28/08/2015



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