Docenti di tutto il mondo unitevi.
Capisco perché può succedere quanto successo all'insegnante di Palermo. Colpa sicuramente dell'oscura situazione politica ma anche dell'esausta vitalità "critica" dei docenti in generale.
Dopo anni di smontaggio dei presupposti della libera e civile ricerca pedagogica i docenti,
vessati da riforme che hanno guardato all'alunno come futuro imprenditore di se stesso, hanno visto sminuire il loro lavoro quotidiano, legato a conoscenza, cultura, impegno educativo, che è stato sistematicamente barattato con soggetti e ideologie che, provenienti dal cosiddetto mondo dell'economia o della comunicazione, stanno egemonizzando il sistema scolastico-educativo.
Diminuito il loro valore sociale e pedagogico gli insegnanti non sono più considerati come soggetti "politici", cioè significativi nella società, ma semplici esecutori di volontà altrui, di addestratori di "asettiche" competenza che con una certa facilità possono essere sostituiti da qualsiasi tutorial.
Guai quindi a propinare agli alunni spirito critico e spirito di ricerca culturale.
Se non si prende coscienza di questo involontariamente (e conformisticamente) ci si può rendere complici di squallidi abusi di potere.
Meno male che questi calcoli però si scontrano con barlumi di resistenza.
Avanti o popolo.
17/05/2019
Colpirne uno per colpire cento. Ai nostri ministri leghisti non piace il pensiero libero nella scuola, così una onesta docente viene sospesa perché le opinioni dei suoi alunni non concordano con quello del ministro leghista, sulla base di una delazione su Facebook di un zelante cosiddetto leghista.
Io sono d'accordo con gli alunni anzi per me le leggi razziali di Mussolini sono la fonte d'ispirazione del decreto sicurezza di Salvini.
Denunziatemi sono un docente.
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