domenica 8 gennaio 2017

Neve tra estetica e comunicazione.

Neve tra estetica e comunicazione. Tra sentimento e sentimentalismi. 

"Scende giù dal cielo lieve" ... Tanti/e sembrano romanticamente coinvolti dal candore della neve con un proliferare di simboli spirituale, di purezza e candidezza; per non dire delle scivolate nell'infanzia più felice di questo mondo. 

Già che bello. 

Un'annotazione però. 

Se fino a qualche tempo fa il sentimentalismo era considerato stucchevole, oggi grazie anche ai social esplode come rappresentazione e condivisione generalizzata. 

Si è modificata l'estetica? Al contemplazione della natura come corrispondenza con l'intimo soggettivo si è passato alla pura comunicazione di un sentimento già presupposto come condiviso o condivisibile su un post. 

Sembrerebbe in apparenza che si manifesti quanto Kant affermava a proposito del "senso comune" che spinge ognuno ad una comunicabilità universale della propria esperienza estetica. 

Il che si contraddice però con i modi con cui tanti la vogliono provocare con immagini e frasi (da luoghi comuni). 

Sfugge a costoro, infatti,  che Kant introduce la figura del genio artistico, ribadendo che nella sua esemplarità, il genio non può essere imitato ma solo preso come modello.  La genialità è descritto da Kant come capacità  di esprimere idee estetiche, rappresentazioni che "danno molto da pensare". E qui purtroppo per molti artisti della neve, in erba, casca l'asino. 

Dunque: dall'estetico al patetico comunicativo. 









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