domenica 26 febbraio 2017

Filosofia .... pratica di domenica. La dialettica e ... il PD

Il termine dialettica ha una lunga storia in ambito

filosofico a partire dalla disputa tra Socrate e i Sofisti ( 5° secolo a.c.) in cui s'imposta la divisione tra la capacità di giungere a definizioni chiara nell'elaborare un discorso in comune (secondo lo schema della domanda e della risposta), e invece la sola arte della parola intesa come forza della seduzione, cioè la retorica.

Tale discussione avveniva nella polis, la città greca in cui il cittadino partecipava integralmente alla vita pubblica della città. 


Nel tempo l'idea della dialettica si ingigantisce sino a diventare, attraverso il conflitto, il motore stesso della storia e della realtà (si pensi a Hegel e Marx, anche se da angolature diverse).


Il termine dialettica oggi è in disuso anche per il grande abuso che se ne è fatto negli anni passati. 

sia per affermarla che per metterla in questione. Basti pensare alla storia delle lotte politiche tra gli anni cinquanta e settanta, tra lo sviluppo e l'inizio del declino dei partiti di massa e l'emergere di nuovi movimenti con uno sfondo ideologico molto forte soprattutto in ambito di sinistra. Altri tempi. Qui si vuole richiamare il senso più originario del termine, che può  aiutarci a comprendere l'attuale situazione politica. 


Il termine e il concetto di διαλεκτικὴ τέχνὴ, significano l' «arte dialogica», e il dialogo apre alla questione di chi e come avere ragione. Ora è evidente che secondo la divaricazione Socrate - Sofisti si aprono due prospettive (anche politiche) e cioè se si vuole o non si vuole tenere in considerazione

nel dialogare anche l'altra parte secondo un buon uso delle argomentazioni. 

Ricordiamo Adorno, che rivolgendosi all'intellettuale,

che si propone di volere esercitare la filosofia, l'ammonisce di riguardarsi che, nella discussione e nella argomentazione, prevalga la volontà di avere ragione:

"La volontà di aver ragione, fin dalla sua forma logica più sottile, è espressione di quello spirito di autoconservazione che la

filosofia ha appunto il compito di dissolvere". (Minima moralia):


Ottima riflessione per rivolgere lo sguardo sulla

realtà politica e chiedersi se sia ancora o no possibile la "dialettica". E'

evidente che oggi, per esempio, i partiti hanno cambiato la loro natura di

mediatori e si sono "leaderizzati", estetizzati, spettacolarizzati e mediatizzati, e dunque prevale il carisma (se c'è), l'astuzia e la forza della persuasione (vince la sofistica secondo lo schema prefissato). 

Ed è evidente ancora che lo scontro inteso in questo modo, anche nello stesso partito, non aggrega ma porta a rotture ed allontanamento da parte di altri aspiranti leader, salvo lasciare i gregari. 


#LessicoTerapia

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