venerdì 19 luglio 2019

Bambino della luna

La mia generazione oltre ad essere quella del baby boom, della televisione con carosello è anche quella della luna.
1969 ero un bambino che si affacciava dentro la vita ma con lo sguardo all'insù.

Per noi bambini la conquista della luna era il simbolo del futuro e che tutto fosse possibile. La nostra fantasia rincorreva mondi lontani con astronavi e strumenti straordinari dell'intelligenza umana.

C'era tanto entusiasmo, ed ero ancora privo di strumenti critici. Solo qualche anno dopo, per esempio, vidi "2001 odissea nello spazio" di Kubrik con i suoi apocalittici presagi, che manco a farlo apposta era uscito l'anno precedente.

Quei momenti fantastici trascorsi davanti alla televisione a fluttuare nello spazio come gli astronauti resteranno impressi nella mia mente tra sogno e realtà.

I miei genitori nella piccola abitazione dove abitavano, per permettere a noi bambini di vedere la televisione durante la notte per seguire la lunga diretta, srotolarono un piccolo divano letto, che fu il nostro razzo e il nostro LEM per partecipare alla grande avventura.

Nella ma vita mai evento televisivo (oltre che reale) sarà più così travolgente.

Il fascino della luna si esaurirà subito e altri mondi e spazi saranno attraversati dalla mia vita e da quella di tutti in un mondo che viaggerà a fasi alterne.

Vi prego però finitela di inquinare questo ricordo con tanta retorica di parole e banali spettacoli. La luna ci guarda e sorride della nostra presunzione e stupidità. Ce lo dicono i poeti.

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