Ho visto al Città delle 100 Scale Festival lo spettacolo "Anna Cappelli", con la regia di Claudio Tolcachir, uno dei più noti e importanti registi argentini, già presente al festival con "Proxima" in una passata edizione. Interprete Valentina Picello.
Tolcachir si misura con una delle opere più conosciute di Annibale Ruccello, scomparso a trent'anni nel 1986.
Ruccello è stato, ed è, tra i più stimolanti rappresentanti di una generazione di teatranti italiani che tra gli anni '70 e '80 era ansiosa di ricreare un teatro nuovo e dentro la realtà, ma capace anche di ridere nella tragedia.
Appartenente alla "scuola" di Roberto De Simone, Enzo Moscato e Manlio Santanelli, è tra gli esponenti più significativi della "drammaturgia napoletana", che ha cercato di mescolare il popolare e il sublime attraverso una scrittura che si muove tra l'immediatezza veritiera del dialetto e il paradosso della parodia, tra echi storici e l'attualità, di una società lacerata da conflitti e contraddizioni.
Il regista argentino spoglia la rappresentazione di una certa "tradizione" ormai di maniera per trasportare il personaggio entro una dimensione astorica, per marcare alcune caratteristiche di sofferenza esistenziale "eterne" e ancora persistenti, che incidono in maniera dissipativa in vite di piena solitudine, senza possibilità di riscatto. Di Ruccello ne esalta soprattutto la voce lirica e beffarda.
La performance di Valentina Picello ha saputo dare anima a un personaggio borderline, che si aggira tra i bassifondi della vita, in una condizione esistenziale i cui margini sono circondati da muri di pregiudizi sociali e fragilità psicologiche.
Grazie a un'ambientazione "astratta" realizzata dalla scenografia di Cosimo Ferrigolo , che la priva di un naturalismo condizionante, creando uno scenario disseminato di surreali macerie casalinghe, il regista ha preparato la giusta ambientazione perché il personaggio potesse stagliarsi con tutte le sue fragilità, ambiguità e sofferenze.
La vicenda si snoda con Anna che proietta sul pubblico, avendo come interlocutori "fantasmi" non in scena, le sue vicende umane e sentimentali, rendendo a volte indistinguibile il racconto dei fatti dai moti psichici e dalle illusioni percettive.
Un tragico percorso esistenziale di una donna che porta su di sé i segni e le ferite di una vita incerta e inconclusa, in cui il desiderio non trova mai piena soddisfazione e si consuma nella quotidianità, tra vite marginali e alienate e amori impossibili e amanti crudeli.
Il fondo è drammatico. Lo spettacolo si conclude in tragedia, addirittura in un cannibalismo appropriativo, come nei miti e nei riti primitivi e ancestrali.
Eppure non è privo di spirito comico che si fa contrappunto ai toni più cupi e tragici. Il regista Tolcachir sembra aver colto del regista napoletano questa duplice dimensione tragica e comico-umoristica, tenendola entro una cornice priva di cadute plateali o melodrammatiche. Ne esce uno spettacolo che riesce, nonostante l'atmosfera umbratile, a giocare con il grottesco e il sorriso ironico.
Tutto può essere perché in scena c'è un'attrice che si offre letteralmente al personaggio con una tale ricchezza di sfumature da rasentare l'impossibile.
Valentina Picello porta avanti il monologo con una presenza scenica mai ingombrante eppure piena di mille sfaccettature fisiche, gestuali e vocali che, capaci di "giocare" su più registri, tra il comico e il drammatico, conferisce alla performance una freschezza particolare.
Una gestualità essenziale e mai retorica, leggera, capace però di dare evidenza ai mille perturbamenti che agitano l'animo di Anna sino alla follia omicida e cannibalesca.
Brava!
Tolcachir / Ruccello
Anna Cappelli
3 dicembre 2024, ore 21
Potenza, teatro F. Stabile
Di Annibale Ruccello. Regia Claudio Tolcachir. ConValentina Picello. Scena Cosimo Ferrigolo. Assistente alla regia Leone Paragnani. Direttore di scenaGianluca Tomasella. Sarta Benedetta Nicoletti. Video trailer Martina Selva. Foto di scena Luigi Angelucci. Produzione Carnezzeria. In coproduzione con Teatri di Bari, Teatro di Roma – Teatro Nazionale. In collaborazione con AMAT & Teatri di Pesaro per RAM – Residenze Artistiche Marchigiane. DistribuzioneAldo Miguel Grompone, Roma.
Foto di Salvatore Laurenzana.
#FSREC99
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